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Nel 1926 si forma il Gruppo 7 di cui fanno parte G. Figini, G. Frette, S. Larco, G. Pollini,
C. E. Rava, G. Terragni e U. Castagnola, sostituito l’anno dopo da A. Libera.
Un gruppo che vuole rinnovare l’architettura italiana attraverso l’adozione del razionalismo.
In questo clima con una serie di articoli sulla rivista "Rassegna Italiana",
il "Gruppo 7" si presenta al pubblico e detta nuovi principi per l’architettura,
che si rifanno a quel Movimento Moderno, che ormai è in sviluppo in tutta Europa.
Questo nuovo modo di vedere l’architettura, con la ricerca della forma pura, essenziale,
che deve esprimere la funzione, con il rigetto dell’ornamento,
della decorazione è considerato da molti critici come il manifesto del Razionalismo italiano.
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